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Porta a Porta, Vespa vs il ministro Provenzano: «Questa frase la sento da quando lei andava all’asilo»

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Bruno Vespa, Porta a Porta

Puntura di . Anche Bruno, a volte, perde la pazienza. Tradendo il suo proverbiale aplomb, ieri sera il conduttore di ha replicato con fermezza al ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che in studio esponeva alcuni proponimenti sulla ripartenza del Meridione. All’udire le ennesime buone intenzioni (che in passato non hanno mai trovato piena attuazione), il giornalista non ha nascosto un certo fastidio.

Io non voglio alimentare una contrapposizione tra Nord e Sud che periodicamente ritorna nel nostro Paese. Noi se investiamo al Sud facciamo bene anche al Centro-Nord e al resto dell’economia italiana

ha ad un tratto affermato Provenzano, chiaramente nell’ambito di un più ampio dibattito. Spiazzante ed implacabile la chiosa di Vespa:

Guardi, sono sufficientemente vecchio per aver sentito questa frase esattamente quando lei andava all’asilo! (…) Lo so che è così, ma è da 40 anni che è così!“.

Messo alle corde dalla fulminea obiezione del giornalista, che da decenni ascolta le promesse dei governanti di turno, il Ministro ha provato ad argomentare:

Io non ci sono da 40 anni. E questo governo è seriamente impegnato e determinato ad affermare questo…“.

Ma la bacchettata era andata a segno, tanto che più avanti lo stesso Provenzano ha accennato ad una propria volontà di “provare a rompere lo scetticismo del dottor Vespa“.


Tavoli e scrivanie invadono i talk: da Vespa a Formigli, ecco chi si è convertito alla nuova estetica

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Porta a Porta

I ‘cavalieri della tavola rotonda‘ televisiva, ormai, sono una nutrita schiera. Li riconosci subito, facendo zapping. Si tratta di quei conduttori che, seguendo una tendenza ormai molto diffusa anche in Italia, presentano i loro programmi d’approfondimento accomodati ad una scrivania e attorniati dagli ospiti di turno (distanziamento sociale permettendo). Questa modalità sta progressivamente cambiando l’estetica dei talk show, nonché la loro prossemica, archiviando in parte quella dei tradizionali salotti tv.

In televisione, infatti, il tavolo è ben più che un semplice complemento d’arredo. Il suo utilizzo compatta, anche a livello visivo, lo svolgimento della scena e risulta funzionale alle esigenze di molte trasmissioni, che – ci avrete fatto caso – nel tempo hanno ridotto via via il numero degli ospiti coinvolti. Che si parli di politica, attualità, di economia o di costume, il ‘cavalieri della tavola rotonda’ si concentrano ormai su pochissimi interlocutori in studio.

Questa tendenza ha dimezzato il sovrapporsi delle voci ed ha preso piede proprio nei mesi dell’emergenza sanitaria, anche per compensare lo svuotarsi degli studi tv dovuto alle normative anti-Covid. E pensare che all’estero – dove questa modalità era già in uso – sta avvenendo il contrario: nel programma The Talk, in onda sulla Cbs, le protagoniste non siedono più attorno alla tavola rotonda ma rispettano il distanziamento sociale accomodandosi su sedie separate. In altri casi (come nel Drew Barrymore Show), la presenza degli ospiti in studio è addirittura fittizia e ricreata virtualmente con una tecnologia che avvicina persone distanti centinaia di chilometri.

Uno dei primi ad inaugurare il genere in Italia era stato Fabio Fazio, con un segmento di Che Tempo Che Fa chiamato proprio “il tavolo“. Esagerando forse con il numero di ospiti (in alcuni casi una vera sfilza), il conduttore aveva aperto una strada. E’ presumibile che il conduttore, di casa a Parigi, abbia preso spunto dalla tv francese, dove la table è un’usanza diffusa.

La modalità di conduzione alla scrivania ha poi trovato una diffusione in talk show politici come L’Aria che Tira. Nel programma di Myrta Merlino il tavolo è passato da semplice postazione della conduttrice ad elemento centrale dello studio. E così, in maniera ancor più conclamata, a Piazzapulita. Quello di Corrado Formigli era il classico dibattito con gli ospiti posizionati su comode poltrone; a partire dal 2015, l’intera trasmissione si svolge però attorno ad un tavolo ‘frammentato’ alla presenza di pochi ospiti per ogni segmento. L’assenza di pubblico in studio (causa Covid) ha reso il tutto ancor più evidente. Le luci, in questo caso, non sono più distribuite su tutto lo studio ma risultano puntate unicamente sul tavolo della discussione, mentre attorno i toni sono più soffusi.

La nuova estetica televisiva è stata scelta anche da , nel cui studio ora campeggia una lunga scrivania con Bruno Vespa al centro e gli interlocutori di turno disposti di lato. Le tradizionali poltroncine bianche disposte a file parallele? Sparite. Il conduttore le utilizza eccezionalmente per le interviste singole, nei faccia a faccia, o adopera degli sgabelli nel caso vi siano più partecipanti. Questo ha, come ovvio, trasformato le liturgie serali della ‘terza Camera’ televisiva, rendendole meno formali. Il tavolo avvicina i protagonisti del confronto, crea prossimità e smorza il protocollo. Per rimanere sempre sull’ammiraglia, anche ad UnoMattina si rintraccia una scelta analoga e pure è comparsa una scrivania per Alberto Matano ed i suoi ospiti. Anche nell’approfondimento Sette Storie Monica Maggioni conduce da seduta, quasi in stile tg.

Al di là di alcuni talk show nati con la scrivania incorporata (pensiamo ad Otto e Mezzo, Stasera Italia o Mezz’ora in più), ve ne sono invece altri come Agorà, Quarta Repubblica, Dritto e Rovescio o Non è L’Arena che invece mantengono la più tradizionale e mai tramontata formula. In questi ultimi casi (con particolare riferimento ai talk di Rete4) l’elemento distintivo è piuttosto rintracciabile in una modalità più identitaria di trasmissione dei contenuti.

Bruno Vespa contro lo sforo di Amadeus: «Il suo programma doveva essere di eccezionale importanza…»

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Bruno Vespa, Porta a Porta

Sonora bacchettata di contro per lo sforamento della serata finale di Sanremo Giovani. Il protrarsi del programma pre-festivaliero sino quasi all’1 della notte ha fatto perdere la pazienza al giornalista di Rai1, che si è visto costretto ad iniziare ben oltre all’orario abituale. E così, appena ha ricevuto la linea, Bruno ha sfoderato il pungiglione. 

Buonasera al pubblico di Porta a Porta, con il quale per una volta debbo scusarmi. Debbo scusarmi perché Porta a Porta, come sapete, spesso va in onda molto tardi, il pubblico un pochino se ne lamenta ma ci sono programmi più importanti del nostro che finiscono… Ce ne facciamo una ragione. Il programma che ci ha preceduto stasera doveva essere di importanza eccezionale perché ci ha spinto fino a quest’ora. Quindi io vi chiedo scusa se andiamo in onda in un’ora così tarda da essere perfino inconsueta per noi che andiamo in onda sempre tardi. Abbiate pazienza. E mi scuso anche con gli ospiti

ha affermato Vespa, con espressione contrariata. Dello sforamento si era reso perfettamente conto anche lo stesso Amadeus, che terminando la serata di Sanremo Giovani (nella quale erano stati annunciati i 26 Big del Festival 2021 e le Nuove Proposte) aveva ceduto la linea a Porta a Porta salutando il conduttore e scusandosi con lui.

Ma non è bastato. Vespa, infatti, non ha fatto passare l’episodio sotto silenzio, tradendo la sua proverbiale compostezza.

Bruno Vespa a DM: «Porta a Porta continuerà a cambiare. Sanremo senza pubblico? Incomprensibile che il mondo scientifico abbia costretto la Rai a questa decisione»

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Porta a Porta

Venticinque anni. Un quarto di secolo intriso d’attualità, di cronaca, di grandi notizie internazionali, di protagonisti intervistati e di storie italiane. Quello raggiunto da Porta a Porta è un traguardo che ben pochi in televisione possono vantare. Specialmente in ambito informativo, dove – in questo senso – la trasmissione di Rai1 condotta da Bruno Vespa è un vero e proprio unicum. Al giornalista, che ieri sera ha festeggiato l’anniversario con una puntata speciale del proprio talk show, abbiamo chiesto di raccontarci «la terza Camera» (come la definì Giulio Andreotti) in soggettiva. Con gli occhi di chi, quel programma, lo ha ideato e presieduto sin dal suo esordio sugli schermi. 

Direttore, 25 anni sono volati o la grande attualità fa sentire il proprio peso?

Non sono volati perché sono successe tante cose che hanno lasciato il segno. Non possono volare le Torri Gemelle, il terremoto dell’Aquila, i tre Papi, i dieci Presidenti del Consiglio, i Presidenti della Repubblica, le tante situazioni italiane e internazionali che ieri sera abbiamo ripercorso con una copertina di quattro minuti. Devo dire che io stesso mi sono meravigliato, perché mi ricordavo sì di aver raccontato tante cose, ma rivederle tutte insieme mi ha fatto una certa impressione. Siamo stati particolarmente fortunati, diciamo così.

A distanza di tempo, quale tra quelle immagini le fa più effetto?

Direi tutte, perché vedere in fila dieci Presidenti del Consiglio che hanno avuto la cortesia di accettare l’invito a Porta a Porta non è una cosa proprio scontata. Oppure vedere Peres e Arafat nel loro ultimo incontro a Porta a Porta, vedere Kissinger, Gorbaciov, però al tempo stesso Dustin Hoffman e Liza Minnelli, ma anche tutti gli attori italiani da Alberto Sordi in giù e tutti i conduttori italiani da Proietti in giù e ancora, purtroppo, i terremoti e le tragedie… significa rivedere dei piccoli pezzi di storia e di vita italiana. E non dimentichiamo la pandemia dell’ultimo anno, che purtroppo è stata una pietra miliare. Il 2020 è stato l’anno più drammatico dei 25 raccontati da Porta a Porta.

L’emergenza sanitaria ha avuto conseguenze anche dal punto di vista televisivo. Come ha cambiato il vostro lavoro?

E’ stato un incubo perché non c’è il pubblico, lo studio è a scartamento ridotto e le squadre della rete devono fare miracoli, ci vogliono le distanze, non si può ospitare più di un certo numero di persone e nessuno può essere truccato se non il conduttore, cosa che per alcuni è normale e per altri è una complicazione. Sono piccole cose, piccoli disagi, che però hanno richiesto una riorganizzazione totale di tutte le trasmissioni. E qui apro una parentesi: non riesco ancora a capire quale danno facciano 300 figuranti tamponati a Sanremo. Questo per me è incomprensibile. E’ francamente incomprensibile come il mondo scientifico abbia costretto la Rai a prendere questa decisione. A lavorare con tutte le premure ci è riuscito il mio amico Maurizio Costanzo, che proprio ieri è venuto a trovarmi e a farmi gli auguri con Mentana; come mai non è stato consentito a noi?

Quando Nicola Zingaretti risultò positivo, anche Porta a Porta dovette subire uno stop e lei non la prese benissimo…

Esattamente, ma lì fu per un errore dell’azienda di cui mi è stato poi dato atto. Perché era un primo caso ed entrarono nel panico, ma io assolutamente ero tamponato con il test molecolare, ero tranquillo e sicuramente non contagiato, però fu fatta quella scelta. Mi dispiace perché ci tolsero tre serate chiave, proprio nel momento in cui veniva annunciato il lockdown generale. Pazienza.

A proposito di attualità: il nuovo premier Mario Draghi lo ha già invitato?

Diamogli il tempo di respirare… (sorride, ndDM). Gli inviti prematuri rischiano di essere sgarbati. Certamente sono venuti dieci Presidenti del Consiglio e, nei tempi dovuti, mi farà piacere e sarò onorato di incontrare l’undicesimo, se lui vorrà.

Il fatto che sia un personaggio molto discreto e poco incline a rilasciare dichiarazioni che impatto avrà sull’informazione?

Draghi ha una tradizione e una carriera di sobrietà e riservatezza; in genere non si vedono interviste a rotta di collo da parte di persone che hanno ricoperto così alti incarichi. Fanno interventi molto rari e su giornali specializzati. Adesso da Presidente del Consiglio ha un ruolo pubblico ma certe abitudini, come quella di centellinare le apparizioni, forse le continuerà. La sua vita è stata sempre impostata in un certo modo, ma non sono nella sua testa e non sarebbe garbato stare ad immaginare. Deciderà lui cosa fare.

In questi 25 anni quante volte hanno tentato di ‘ridimensionare’ Porta a Porta?

E’ successo, ci sono stati dei momenti difficili, ma grazie alla Provvidenza li abbiamo superati…

Tra l’altro lei, a differenza di alcuni suoi colleghi, non si fa assistere da nessun agente.

Non ho mai avuto un agente, forse ce ne saranno altri come me ma io non li conosco (ride, ndDM). Ho sempre fatto le cose in autonomia. Io sono assistito, per certi aspetti legali, da Cesare Patriarca, ma per me non è un agente.

Alcuni conduttori sono stati favoriti dall’assistenza di un agente?

Ci sono alcuni agenti che hanno fatto i palinsesti e quindi, evidentemente, è ovvio che avere un agente ha avuto dei grandi vantaggi. Io sono un produttore di vino e alcuni produttori di grandi vini ti dicono: ‘Ti do sei bottiglie di questo se me ne compri ventiquattro di un prodotto minore’. Lo stesso fanno gli agenti: ti do la bottiglia buona se ti bevi anche quella di qualità più modesta.

Giornalisticamente parlando, invidia ad Enrico Mentana il fatto di riuscire ad irrompere con facilità nel palinsesto La7 con i suoi speciali?

Io non conosco invidia, ma questo è anche un fatto tecnico: su Rai1 una cosa di questo genere sarebbe impensabile. La7 ha un palinsesto enormemente più flessibile. Anzi, sono molto grato ad Enrico Mentana e Maurizio Costanzo di essere venuti ieri da me perché non era dovuto, sono stati molto generosi ed è venuto un bellissimo segmento.

Come si immagina i prossimi 25 anni di Porta a Porta?

Io dico sempre che dipende dalla Rai e dalla Provvidenza, e poi vedremo. Noi siamo cambiati tutti i giorni impercettibilmente. Ad un tratto mi sono accorto che la politica non reggeva più per un’ora e mezzo e ho detto: ‘ragazzi, spezziamo’. Siamo stati i primi a farlo. Le cose da noi succedono così, non è che facciamo degli studi particolari ma a pelle si capisce quando una cosa non funziona più. Il programma rispetto a 25 anni fa è tutta un’altra storia e se andremo avanti continuerà a cambiare.

“Cambiare tutto per non cambiare niente”?

Non saprei, diciamo che c’è stata una continuità. 25 anni di trasmissione significa che i figli sono diventati padri e i padri nonni. Ora si vedrà.

Pagelle TV della Settimana (15-21/02/2021). Promossi Lolita Lobosco e i 25 anni di Porta a Porta. Bocciati i ‘ritardi’ del Cantante Mascherato e il televoto del GF Vip

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lolita lobosco

Lolita Lobosco

Promossi

9 al debutto de Le Indagini di Lolita Lobosco. Partenza col botto per Luisa Ranieri che, messi i panni e i tacchi – che le calzano a pennello – di un’anticonformista poliziotta, conquista oltre 7,5 milioni di spettatori nella domenica di Rai1.

8 ai 25 anni di Porta a Porta. Cambiano i governi e i dirigenti tv ma Bruno Vespa non si schioda dal ruolo di anfitrione della politica televisiva. Rimane altresì l’unico baluardo in una seconda serata che ormai non esiste più.

7 a Colapesce e Dimartino. I due esordienti (quasi sconosciuti) nei Big dell’imminente Festival di Sanremo fanno di necessità virtù provando ad uscire dall’anonimato con un’inedita trovata di comunicazione sui social. Un video virale in cui “prendono in giro seriamente” il Festival senza riverenza nè eccessi.

6 a Sergio Assisi, ultimo eliminato dal Cantante Mascherato. Noi l’avevamo stanato grazie agli indizi rivelati dal programma ma l’attore campano nei panni del Gatto è stato abilissimo a camuffare la voce, lasciando addirittura dei dubbi sul suo sesso.

Bocciati

5 a Lui è Peggio di Me. Nella forma il nuovo show di Giorgio Panariello e Marco Giallini ha più di un aspetto nuovo, sebbene sembri più adatto ad una seconda serata che ad una prima. Tuttavia gli intenti innovativi o di originalità poco si rispecchiano nei contenuti. Gli ascolti, alla seconda puntata, sono calati ad un insufficiente 4.2%.

4 alle dichiarazioni di rito di Ilary Blasi alla vigilia dell’Isola dei Famosi 15. La neo conduttrice del reality fa il solito proclama sul ‘ritorno alle origini’, rivelando la presenza di un cast inedito, elemento che già cozza con parte dei nomi ufficiosamente trapelati.

3 al rinvio dello smascheramento a Il Cantante Mascherato. Come da copione nelle trasmissioni di Milly Carlucci, l’annunciato spareggio finale viene rinviato per mancanza di tempo. E naturalmente il rinvio è comunicato sul finire della puntata.

2 a Andrea Pucci. Il comico, reduce da un’esperienza non troppo esaltante alla guida de La Pupa e il Secchione e Viceversa, si unisce agli assembramenti dei tifosi in occasione del derby di Milano, incitando gli interisti e “dimenticando” la mascherina. Brutto esempio.

1 al televoto di Grande Fratello Vip che mostra tutte le sue falle durante il ballottaggio tra la Salemi e la Orlando. Dopo cinque mesi di programma (e di dubbi sul meccanismo) viene sospeso il televoto web, tra Salemi e Orlando, lamentando prima un problema tecnico per poi parlare in puntata di una mole anomala di voti. Ma per chi? E come si è ovviato a ciò? Peraltro nella disanima di voti, risultano regolari il 100% di questi.

Rai 1 taglia il finale de ‘La Stagione della Caccia’ per dare la linea a Bruno Vespa

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La Stagione della Caccia - Francesco Scianna e Giorgio Marchesi

La Stagione della Caccia - Francesco Scianna e Giorgio Marchesi

Caos ieri in tarda serata su Rai 1, quando la rete, nel dare la linea a Porta a Porta, ha di fatto tranciato il finale de La Stagione della Caccia, film tv tratto da un romanzo di Andrea Camilleri per il ciclo C’era una Volta Vigata.

Succedeva intorno alle 23.30. Mentre i telespettatori si godevano il film, che arrivava alle battute finali e dunque allo svelamento del caso, è partita la pubblicità, che ha lasciato in sospeso una scena ancora in svolgimento. Scena di caccia che vedeva protagonisti Francesco Scianna nei panni di Fofò La Matina e Giorgio Marchesi in quelli di Emiliano di Saint Vincent: l’incontro tra i due avrebbe portato all’importante colpo di scena conclusivo circa dieci minuti dopo.

Invece, al film non si è fatto più ritorno. Dopo la chiusura pubblicitaria con tanto di slogan di congedo “Questo film è stato presentato da...”, la linea è passata direttamente a Bruno Vespa e al suo salotto, nel quale, tra gli altri, Beatrice Lorenzin, Giorgio Palù, Andrea Campana e Laura Chimenti erano pronti a discutere di terze dosi e vaccini da inoculare ai bambini a partire da questo mese di dicembre.

La reazione indignata del pubblico è arrivata immediata sui social. E’ vero che si trattava di una replica – il film era andato in onda in prima tv il 25 febbraio 2019 – ma c’era chi non lo aveva mai visto ed è rimasto col dubbio su chi fosse stato ad uccidere buona parte della famiglia Peluso. La parte finale, sacrificata sull’altare dell’informazione televisiva, è disponibile con tutto il resto del film nel catalogo Rai Play, ma per praticità l’epilogo ve lo riportiamo qui: Fofò, mesi dopo il suo matrimonio con ‘Ntontò (Miriam Dalmazio), confessa a Saint Vincent di essere stato proprio lui a sterminare la famiglia della donna, che era contraria alla loro unione per una questione di rango. Il comandante di guarnigione, seppur a malincuore, si vede costretto a denunciarlo e, dopo il processo, a farlo giustiziare.

Al momento la Rai non si è ancora scusata in alcun modo per l’increscioso incidente. Lo fa notare anche il regista Roan Johnson su Twitter:

Aggiornamento del 1 dicembre 2021, ore 17.00. Le scuse del direttore di Rai 1 Stefano Coletta sono arrivate nel corso della conferenza stampa dello Zecchino D’Oro.

“E’ capitata questa cosa molto sgradevole e molto poco rispettosa nei confronti della platea.[...] Si è trattato di un incidente pratico, materiale, che ha delle responsabilità, che possono avvenire, abbiamo chiesto seriamente scusa ai telespettatori, al regista e al produttore Carlo Degli Esposti perchè a volte può capitare anche quando i sistemi sono informatizzati, ci può essere l’errore. [...] La prima decisione che ho presa questa mattina è che lo ritrasmetteremo in questo mese di dicembre. A nome della Rai, del canale che dirigo, dei miei collaboratori e dei colleghi che hanno commesso questo errore, io penso che può capitare, non era volontà di nessuno, e quindi il nostro impegno è di riprogrammarlo integralmente chiedendo ancora scusa a tutti coloro che hanno contribuito a quest’opera così importante anche per il nostro paese”

Porta a Porta: Sarah Ferguson ospite in esclusiva da Vespa

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Sarah Ferguson a Porta a Porta

La “ribelle” della casa reale inglese sarà ospite a corte. Sì, ma alla corte di Bruno Vespa. Sarah Margaret Ferguson, la duchessa di York, sarà ospite questa sera a Porta a Porta: in seconda serata su Rai1, la donna – ex moglie del principe Andrea di York (da cui ha divorziato 25 anni fa) – sarà intervistata in esclusiva in occasione della presentazione di un libro edito da Harper Collins in cui ripercorre la sua vita.

Dopo aver scritto una quarantina di libri per bambini, infatti, Sarah ne ne ha pubblicato uno per adulti: ambientato a metà ‘800, il romanzo romantico e a lieto fine ha per protagonista, Lady Margaret, una pro-pro zia in cui la duchessa si rispecchia. A Porta a Porta, la donna racconterà dunque le affinità che la legano alla antenata protagonista del libro. Anche lei, come Sarah, una donna testarda, determinata.

E proprio in virtù della sua schiettezza, la Ferguson non si è mai trattenuta quando si è trattato di commentare le vicende della casa reale britannica. In una recentissima intervista al Corriere, la duchessa di York ha anche ricordato il proprio rapporto speciale con Lady Diana.

Siamo state come sorelle, non c’è migliore esempio nel darsi al prossimo col cuore. Di lei ricordo la risata squillante e la sua voglia di divertimento

ha raccontato la donna, che ha sempre avuto rapporti burrascosi con la Royal Family:

Sono stata fortunata e privilegiata. E quando ho combinato pasticci, mi sono sempre scusata se capivo che avrei potuto gestire meglio le cose“.

Tra gli episodi considerati più di un “pasticcio” – lo ricordiamo – uno scatto pubblicato dai rotocalchi nel 1992, che sorprendeva Sarah con il suo amante, il finanziare texano John Bryan, in pose sconvenienti. Nella nuova veste di scrittrice di romanzi, la duchessa sarà al cospetto del “barone” dell’informazione Rai. Negli ultimi tempi è finito sotto l’occhio del ciclone anche il Principe Andrea per via dei suoi rapporti con Epstein. In uno scatto anticipato da Porta a Porta si vede l’immagine della Regina Elisabetta campeggiare su un vidiwall in studio: si parlerà anche di lei.

Zelensky stasera a Porta a Porta: «Io sono pronto a parlare con Putin, ma senza ultimatum»

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Zelensky

Zelensky

Questa volta è Bruno Vespa a fare il colpaccio. Il giornalista si è assicurato un’intervista esclusiva a Volodymyr Zelensky. Il Presidente dell’Ucraina risponderà alle domande di Vespa per 48 minuti nella puntata di Porta a Porta in onda stasera, dopo l’Eurovision Song Contest. Da un’Europa coesa e leggera all’Europa della guerra e del dramma. 

“Per quel che riguarda le trattative con la Russia, la questione si complica ogni giorno perché ogni giorno i russi occupano villaggi, perché molte persone hanno lasciato le loro case, sono state uccise dai russi e vedo tracce di torture e uccisioni. Questo complica molto la possibilità di condurre trattative, vogliamo che capiate che la nostra società è molto pacifica, da otto anni volevamo fare una trattativa. Io sono pronto a parlare con Putin, ma senza ultimatum

ha detto Zelensky come riporta l’Ansa. L’uomo ha poi ha aggiunto tra le altre cose:

“Noi non dobbiamo cercare una via d’uscita per la Russia. So che Putin voleva portare a casa qualche risultato ma non lo ha trovato. Proporre a noi di cedere qualcosa per salvare la faccia del presidente russo non è corretto da parte di alcuni leader, non siamo pronti a salvare la faccia a qualcuno pagando con i nostri territori, non penso sia una cosa giusta”.


Elezioni 2022, il confronto in tv Letta vs Meloni il 22 settembre a Porta a Porta

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Letta vs Meloni

Letta vs Meloni

La sfida lanciata da Enrico Letta a Giorgia Meloni sarà accolta in tv da Bruno Vespa, chiamato a moderare il confronto tra i due. Il faccia a faccia avverrà giovedì 22 settembre a tre giorni dal voto.

“Se sarei disponibile al confronto? Se la convincete…”, affermava il segretario del PD giorni fa a proposito di un confronto diretto in tv con la leader di Fratelli d’Italia. E così sarà: il 22 settembre i due “battaglieranno” nello speciale di Porta a Porta in onda in prima serata su Rai 1. Lo annuncia il Corriere della Sera, che sul proprio sito ospiterà il primo round tra Letta e Meloni il 12 settembre.

Il Tg1 e la Direzione Approfondimento Rai avevano annunciato due serate da dedicare ai confronti tra i leader politici nella prima metà di settembre (mercoledì 7 e giovedì 15), ma la scelta del duello Letta vs Meloni sembra ricaduta nella delicata settimana che culminerà con le Elezioni del 25 settembre.

Giocoforza, su Rai 1 slitterà Imma Tataranni – Sostituto Procuratore. Il ritorno della serie, attesa con gli episodi mancanti della seconda stagione, era programmato proprio il 22 settembre.

Calenda accusa la Rai per il confronto in tv Letta-Meloni: «Violazione della parità di trattamento». Porta a Porta precisa: «Sono invitati anche gli altri»

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Carlo Calenda

Carlo Calenda

La notizia del confronto in tv tra Enrico Letta e Giorgia Meloni il 22 settembre a Porta a Porta, a tre giorni dalle Elezioni, ha mandato su tutte le furie Carlo Calenda, che guida la coalizione del Terzo Polo. Il leader di Azione non ci sta e accusa “una violazione della parità di trattamento che i media offrono in ogni paese democratico”.

“E al di là degli aspetti legali dovrebbero essere per primi giornali/televisioni a non chinare la testa davanti a queste pretese”

continua Calenda su Twitter. Il suo è un attacco diretto a Letta e Meloni, ma anche alla Rai e al Corriere della Sera, che il 12 settembre ospiterà sul proprio sito il medesimo confronto tra il segretario del PD e la leader di Fratelli d’Italia:

“Letta e Meloni stanno dicendo a Rai (Bruno Vespa) e ⁦Corriere che sono pronti a confrontarsi solo tra di loro. Vogliono continuare questa stucchevole telenovela Sandra e Raimondo. Oggi scriveremo agli editori e ad Agcom (…) Chiediamo pertanto formalmente al Corriere e alla Rai di organizzare un confronto a quattro e di non sottostare a richieste inaccettabili da parte di Meloni e Letta che ledono la democrazia.

Arriva, intanto, tramite un comunicato di Porta a Porta, la conferma che giovedì 22 settembre la trasmissione di Rai 1 ospiterà il confronto di un’ora tra Enrico Letta e Giorgia Meloni moderato da Bruno Vespa”. Al dibattito – si legge – sono stati invitati a partecipare anche Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio e Carlo Calenda.

Ciascuno sarà intervistato per mezz’ora con modalità da stabilire. Porta a Porta è pronta ad ospitare altri confronti nella stessa serata se ne maturassero le condizioni

conclude la nota della trasmissione di Vespa. Basterà per placare gli animi?

Bruno Vespa fa chiarezza: «Letta e Meloni hanno deciso di giocarsi la loro mezz’ora in un confronto tra loro che diventa di un’ora»

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Bruno Vespa - Porta a Porta

Bruno Vespa - Porta a Porta

Bruno Vespa fa chiarezza sul tanto chiacchierato confronto in tv tra Enrico Letta e Giorgia Meloni, che si terrà in uno speciale di Porta a Porta in prima serata su Rai 1 giovedì 22 settembre. Il conduttore rigetta l’accusa – anche di Carlo Calenda – di violare la parità di trattamento tra i leader delle quattro coalizioni in corsa.

Il faccia a faccia tra il segretario del PD e la leader di Fratelli d’Italia – dichiara Vespa a La Stampa“è frutto di un lungo lavoro iniziato subito dopo lo scioglimento delle Camere ed è il risultato di un accordo tra le due parti. Il che significa che Letta e Meloni hanno deciso di giocarsi il loro spazio previsto non con la classica intervista ma in uno scontro diretto. Alla serata di Porta a Porta, che si terrà a tre giorni dal voto, sono infatti invitati tutti i leader e ciascuno avrà mezz’ora a propria disposizione.

“(Letta e Meloni, ndDM) hanno deciso di utilizzare la loro mezz’ora per un confronto tra di loro che a quel punto diventa di un’ora

sottolinea il conduttore, aggiungendo che sarà un confronto all’americana, moderato da me. Sia Calenda, alla guida del Terzo Polo, che Conte, leader del Movimento 5 Stelle, così come Berlusconi e Salvini, avranno dunque lo stesso minutaggio di Letta e Meloni. La trasmissione, in una nota, si è detta comunque “pronta ad ospitare altri confronti nella stessa serata se ne maturassero le condizioni”.

Agcom blocca il confronto Letta-Meloni a Porta a Porta. Delusione di Vespa, esultano Calenda e Conte

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Bruno Vespa - Porta a Porta (Foto US Rai)

Bruno Vespa - Porta a Porta (Foto US Rai)

Un unico faccia a faccia in tv, quando i leader in corsa non sono soltanto due, per giunta a tre giorni dal voto, non è autorizzato. L’Agcom interviene a gamba tesa sullo speciale di Porta a Porta del 22 settembre e blocca Bruno Vespa e il confronto diretto, come da accordi, tra Enrico Letta e Giorgia Meloni.

“La programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione essendo suscettibile di determinare un indebito vantaggio elettorale rispetto ad altri

è quanto deciso e comunicato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Delusione da parte di Vespa:

“Non avremmo tolto nulla a nessuno”

fa sapere il conduttore. Nello speciale “incriminato” di Porta a Porta tutti i leader in corsa alle Elezioni sono stati invitati, ciascuno con mezz’ora di tempo a disposizione. Letta e Meloni avevano deciso di sfruttare la loro mezz’ora in un confronto tra loro, moderato da Vespa, che diventava così di un’ora.

Un solo faccia a faccia, però, non è ammesso. E mentre il conduttore dovrà rivedere il format della puntata (o si opta per più “duelli”, o si procede con un confronto diretto tra le quattro coalizioni), esultano coloro che si erano sentiti esclusi, a cominciare da Carlo Calenda:

“Bene Agcom! Abbiamo avuto ragione a sollevare la questione. Adesso si organizzi un confronto vero e serio, come si fa in tutti i paesi civili”

scrive su Twitter. Gli fa eco Giuseppe Conte via Facebook:

Lo avevamo detto, il confronto a lume di candela in Rai su cui si sono accordati Letta e Meloni non rispetta il diritto dei cittadini a essere correttamente informati. Non sono loro le uniche due alternative per l’Italia. La democrazia e il pluralismo sono una cosa seria”.

Porta a Porta sulle Elezioni: niente confronti, interviste singole in due serate

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Bruno Vespa - Porta a Porta (Foto US Rai)

Bruno Vespa - Porta a Porta (Foto US Rai)

Si opterà per un format meno accattivante ma che accontenti tutte le forze politiche. Del resto, dopo lo stop di Agcom al confronto diretto tra Enrico Letta e Giorgia Meloni, in mancanza di accordi tra i vari leader, Bruno Vespa si è visto costretto a rivedere gli speciali di Porta a Porta in prima serata dedicati alle Elezioni.

Accantonata l’idea di moderare duelli all’americana, il conduttore dovrà ospitare tutte le 17 liste in lizza e fare interviste singole a ognuno dei suoi rappresentanti. Il tutto avverrà in due serate, il 15 e il 22 settembre, in diretta su Rai 1. Gli speciali andranno in onda subito dopo il Tg1 delle 20, coprendo prima e seconda serata. Il problema sorto riguarda così la scaletta: come decidere chi ospitare all’inizio, difronte ad una platea di pubblico maggiore, e chi a trasmissione inoltrata evitando polemiche?

Alla fine – come anticipa il Giornale – ci si affiderà alla sorte (l’ordine sarà stabilito dopo un’estrazione). La certezza è che allo speciale del 15 interverranno i candidati dei partiti più piccoli, mentre a quello del 22, a tre giorni dal voto, i più grandi; nella stessa serata, dunque, sono attesi Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi, Enrico Letta, Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Carlo Calenda.

Prima delle Elezioni, i telespettatori assisteranno mai ad un vero confronto in tv tra i leader delle quattro coalizioni? Saltato da Vespa, le altre emittenti tentano il colpaccio; lo stesso Enrico Mentana ha proposto la sera del 23 settembre una sorta di confronto finale in diretta su La7 prima del silenzio elettorale che porterà al voto. Staremo a vedere, e sentire soprattutto.

Bruno Vespa attacca il Tg1: «Qualche conduttore non ci ama. Superati i limiti, sforamenti quotidiani ormai» – Video

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Bruno Vespa - Porta a Porta

Bruno Vespa - Porta a Porta

Tg1 sotto accusa, ma questa volta Fiorello non c’entra. A scagliarsi contro il telegiornale diretto da Monica Maggioni è Bruno Vespa, che durante Porta a Porta ha manifestato tutto il suo disappunto:

“Adesso c’è il Tg1. Io amo il Tg1 e annuncerò sempre il Tg1. Qualche conduttore non ci ama e quindi finito il Tg1 dicono ‘ci vediamo domani mattina’, come se dopo la serata fosse finita

tuona il conduttore mentre lancia il notiziario in programma poco prima di mezzanotte. Ma non solo: Vespa rimprovera il Tg1 di prendersi anche troppo spazio e riconsegnare la linea a Porta a Porta con eccessivo ritardo:

“Preghiamo anche il Tg1 di stare nei limiti che sono stati concordati di tempo, senza sforamenti che sono quotidiani ormai.

Sciopero Rai: La Vita in Diretta in onda grazie a tecnici supplenti. Saltano Bortone e Sottile

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Alberto Matano - La Vita in Diretta

Alberto Matano - La Vita in Diretta

Nuovo sciopero in Rai proclamato per le giornate di oggi e domani (giovedì 17 e venerdì 18 novembre 2022) dallo Snap, il sindacato nazionale autonomo produzione tv, che prevede l’astensione delle prestazioni da parte del personale Rai presso il Centro di Produzione Tv di Roma. A rischio, dunque, la regolare programmazione delle trasmissioni in onda dagli studi della Capitale, in particolare i programmi in diretta e i tg. Ecco chi salta.

Sciopero Rai: quali programmi saltano

Nel corso della prima giornata di sciopero, a dare forfait è in primis I Fatti Vostri. Il padrone di casa del mezzogiorno di Rai 2, Salvo Sottile, ha annunciato lo stop del programma (al suo posto il film Tirolo per il ciclo “Crociere di nozze”) auspicando “di vederci domani”. Restando sulla seconda rete, alle 15.15 al posto della nuova puntata di BellaMa’ va in onda un best of.

Su Rai 1, invece, le variazioni interessano dal pomeriggio. Il previsto appuntamento delle 14 con Oggi è un Altro Giorno viene sostituito con uno speciale sanremese del programma condotto da Serena Bortone: una “collection” con il meglio delle puntate durante il Festival di Sanremo 2022. Corre ai ripari, invece, Alberto Matano: grazie all’arrivo di tecnici supplenti, è confermata la regolare messa in onda de La Vita in Diretta.

In seconda serata, infine, niente Porta a Porta; al suo posto viene replicato il film tv Storia di Nilde.

Sciopero Rai: i motivi

Lo Snap ha proclamato lo sciopero del 17 e del 18 novembre per le seguenti ragioni:

“Decadimento della qualità del lavoro nel CPTV di Roma minata ed erosa continuamente soprattutto da agenti esterni; clima di tensione vissuto dal dipendente nello svolgimento delle attività produttive dovuta alla cronica carenza di organico; fallimento della formazione professionale dei nuovi assunti, alcuni dei quali addirittura si dimettono e lasciano la Rai, formazione ridotta a mera formalità burocratica senza alcun tipo di attenzione alle inclinazioni professionali dei giovani e volta unicamente ad arginare la cronica carenza di organico; mancato riconoscimento del merito e della crescita professionale, relegato ormai alla simpatia e alla benevolenza dei singoli uffici o ancor peggio alla lottizzazione sindacale, arrecando danno al patrimonio professionale dell’azienda e una grave distorsione del metodo meritocratico; stravolgimento dei modelli produttivi e delle figure professionali ad uso e consumo degli uffici con conseguente confusione di ruoli livelli e responsabilità; aberrante gestione delle risorse umane che nega diritti e propina vessazioni; reiterata violazione degli istituti contrattuali che mirano unicamente a penalizzare economicamente il lavoratore; certa e incontrovertibile responsabilità della catena decisionale aziendale in ogni ordine e grado incapace e inadeguata ad assolvere il proprio compito specie in questi ultimi anni”.






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